Tensione a Phuket: l’afflusso di russi preoccupa gli abitanti locali
Phuket – L’isola turistica di Phuket è al centro di un crescente malcontento. Gli abitanti locali lamentano l’afflusso massiccio di russi, sfuggendo alla guerra in Ucraina, che secondo loro starebbero rubando posti di lavoro ai thailandesi e creando una mini-economia esclusivamente russa.
Solo nel periodo gennaio-luglio di quest’anno, oltre 400.000 russi sono approdati a Phuket, il doppio rispetto all’epoca pre-bellica. Questi nuovi arrivi, in molti casi, hanno ottenuto visti di lunga durata, comprato proprietà e avviato aziende. Il Ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, non ha esitato a visitare l’isola nel mese di luglio, inaugurando un nuovo consolato.
Tuttavia, non tutti vedono di buon occhio questi cambiamenti. Mentre i prezzi immobiliari sono saliti alle stelle, facendo la fortuna di agenti e proprietari thailandesi, gli inquilini trovano sempre più difficile affittare alloggi a prezzi accessibili. Si moltiplicano le aziende “russian-only”, spesso gestite tramite app in lingua russa e con personale non regolare. La stessa vita notturna dell’isola sta subendo una trasformazione, con l’aumento delle lavoratrici sessuali russe lungo la Bangla Road, attratte da una clientela principalmente russa.
Le polemiche non si fermano al mero ambito economico. Prayut Thongmusik, presidente del club dei conducenti di furgoni di Phuket, ha espresso preoccupazione per la crescente presenza di russi nel settore turistico. Secondo lui, i nuovi arrivati offrono tariffe inferiori, avvantaggiandosi di app e mezzi non regolamentati, assicurando così che la spesa dei turisti rimanga all’interno della comunità russa.
Sui social media, la tensione è palpabile. Molti thailandesi esprimono timore di perdere il loro posto nel settore turistico, mentre altri denunciano l’operato di alcuni russi che violano le leggi locali. La polizia non è rimasta inerte: di recente sono stati arrestati alcuni cittadini russi accusati di lavorare in settori riservati ai thailandesi.
Ma c’è di più. Le autorità locali sono in allarme per l’arrivo di figure legate al mondo criminale. Recentemente, un uomo kazako è stato arrestato per aver sparato a un uomo d’affari russo in pieno giorno. Altre notizie riportano arresti di criminali russi in vari resort, tra cui Pattaya, divenuta negli ultimi anni rifugio di figure mafiose.
Sergey Malinin, espatriato russo da 25 anni in Thailandia, lamenta che spesso i criminali vengano erroneamente identificati come russi, mentre potrebbero provenire da altre ex repubbliche sovietiche. Malinin sottolinea che il vero problema è l’intensificazione dei legami tra Russia e Thailandia, con molti russi costretti a lavorare illegalmente a causa delle rigide leggi thailandesi.
Nonostante le tensioni, non si può negare l’enorme contributo economico russo all’isola, soprattutto in un momento di crisi economica per la Cina, tradizionale fonte di turismo per Phuket. Molti russi vedono in Phuket un rifugio sicuro per le loro famiglie, lontano dai pericoli del conflitto.
Le sfide future per Phuket saranno complesse. Bilanciare l’accoglienza dei nuovi arrivati con le legittime preoccupazioni dei locali sarà essenziale per garantire una convivenza pacifica e prospera.
