Casi di Dengue in aumento in 18 Province, tra cui Chonburi, Phuket e Bangkok

Un’ombra di preoccupazione si estende sulla Thailandia, dove l’aumento dei casi di dengue si fa sempre più evidente. Lunedì 24 luglio, il Dipartimento di Controllo delle Malattie ha rivelato che il paese registra una crescita ininterrotta di questa malattia in 18 province, tra cui Chonburi, Phuket e Bangkok.

Nell’ambito di un incontro telematico con i responsabili sanitari di 30 distretti delle province colpite, il Direttore Generale del Dipartimento di Controllo delle Malattie, Taret Krassanairawiwong, ha discusso la gravità della situazione.

Krassanairawiwong ha espresso la sua preoccupazione per l’aumento dei casi di dengue rilevati nelle ultime otto settimane in 18 province tailandesi, tra cui Mae Hong Son, Chiang Mai, Chiang Rai, Nan, Phayao, Tak, Phetchaburi, Chonburi, Rayong, Chanthaburi, Trat, Ubon Ratchathani, Krabi, Phuket, Songkhla, Satun, Narathiwat e Bangkok.

La situazione è tanto allarmante che il numero di casi di dengue delle ultime quattro settimane ha superato la media dei precedenti cinque anni nello stesso periodo. Secondo il Direttore Generale, queste aree potrebbero presto essere dichiarate “zone epidemiche di dengue”.

Per fronteggiare questa emergenza, Krassanairawiwong ha dato mandato alle autorità competenti di fornire assistenza e risorse in modo urgente per mitigare l’impatto della dengue.

Unendo le forze con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento di Controllo delle Malattie sta lavorando per mobilitare personale addetto alla lotta contro l’espansione di questo flagello.

La legge tailandese sulle Malattie Trasmissibili del 2015 (B.E. 2558) definisce la dengue una malattia da tenere sotto stretto monitoraggio.

Se l’escalation dei casi di dengue dovesse persistere e fosse necessario implementare misure di controllo delle malattie più incisive, il Direttore Generale avrebbe l’autorità per dichiarare le aree colpite “zone epidemiche”.

All’interno di queste zone, i funzionari sanitari avrebbero il potere di intervenire in case, edifici, luoghi o veicoli sospettati o confermati come focolai dell’epidemia, per svolgere attività di sorveglianza e controllo della malattia.

Queste misure potrebbero comprendere ispezioni dei siti di riproduzione delle zanzare, la distruzione di tali siti e la disinfezione con prodotti chimici per eliminare le zanzare in luoghi quali case, templi, scuole, alberghi, ove l’accesso potrebbe normalmente essere limitato.