Calo storico del baht tailandese contro il dollaro

Bangkok – Un’ombra pesante si stende sul mercato valutario asiatico con il baht tailandese che ha registrato un declino significativo rispetto al dollaro USA, segnando il suo livello più basso da novembre dello scorso anno. Un fenomeno che sembra essere spinto principalmente dalla crescente minaccia della stagflazione nei paesi fortemente dipendenti dalle importazioni di energia, come la Tailandia.

Questo crollo rappresenta il secondo giorno consecutivo di perdite per il baht contro il biglietto verde, con un calo dello 0,6% rispetto all’USD. I dati odierni segnalano una valutazione di 36,2 baht per dollaro, un punto che non si vedeva dal 10 novembre 2022.

Gli analisti del mercato stanno puntando l’attenzione sulla recente impennata dei prezzi del petrolio, che hanno registrato un aumento notevole del 10% solo in questo mese, come uno dei principali colpevoli dietro la debolezza del baht.

Poon Panichpibool, luminare nel settore e stratega di mercato presso la prestigiosa Krungthai Bank, sottolinea che “l’aumento vertiginoso dei costi del petrolio sta spingendo numerosi operatori legati al settore delle materie prime verso l’acquisto di dollari, in una chiara manovra di difesa di fronte all’incertezza attuale del mercato.”

Mentre la situazione si evolve, il mercato e gli investitori rimangono in attesa di ulteriori sviluppi e di strategie che possano stabilizzare la valuta tailandese in questo periodo di turbolenza.